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This must be the place. Notes on Poblenou


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[The following text has been written in February, before the declaration of the pandemic crisis. We decided to post it now because during the start of the emergency we did not feel like keep sharing the results of our research in Barcelona and of the actitivities we were carrying out. The text consists in a sort of patchwork made of different sources found online that describe the Poblenou neighborhood from multiple perspectives]

 

Poblenou

Quartiere a Barcellona

Descrizione

El Poblenou è un vasto quartiere con caffè alla moda e bar che servono tapas lungo la Rambla de Poblenou, oltre a fabbriche ristrutturate che ospitano uffici e showroom di design. Le attrazioni di Plaça de les Glòries Catalanes includono il mercatino delle pulci di Els Encants, il futuristico Museo del Design di Barcellona e la Torre Agbar, grattacielo progettato da Jean Nouvel. La spiaggia Bogatell è famosa per la pallavolo e per i chioschi di gelati.

Popolazione: 33.586 (2016)

Provincia: Barcellona

Municipalità: Barcellona

Hotel: Travelodge Barcelona Poblenou, ALTRO

(“Poblenou” on Google)

 

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Percorso Verde

Fermata Poblenou (nel Fòrum)

Fermata Poblenou (nel Port Olímpic)

La "Manchester catalana" ha lasciato il posto a un quartiere aperto, tranquillo e di fronte al mare, dove si respira innovazione e creatività. Il quartiere Poblenou, il più importante nucleo industriale nel XIX secolo, fu completamente trasformato con l’arrivo dei Giochi Olimpici di Barcellona 1992 e oggi vive un’altra rivoluzione artistica.

Perché visitare il quartiere Poblenou?

Il quartiere Poblenou ha le sue origini nel nucleo abitato di Sant Martí de Provençals e in una zona umida, con lagune circondate da giunchi che hanno dato il nome a strade come quelle de la Llacuna o del Joncar. L’abbondanza di acqua, le grandi estensioni e il basso prezzo della terra favorirono il fatto che, durante il XVII e XVIII secolo, vi si installassero i cortili delle fabbriche tessili, dove i tessuti venivano bolliti, sbiancati ed essiccati. A metà del XIX secolo, proliferarono i vapori, in seguito trasformati in industrie a elettricità. Alla fine del XIX secolo, il Poblenou era il territorio con la più alta concentrazione industriale ed era conosciuto come la "Manchester catalana".

Il quartiere, che si estende dall’estrema destra della Diagonal fino al mare, si è consolidato nel corso del XX secolo come zona industriale e operaia, ma anche residenziale, con un importante aumento demografico. Dagli anni ‘60 c’è stato un intenso processo di deindustrializzazione che ha portato all’abbandono di diverse fabbriche e alla conseguente liberazione di grandi appezzamenti che sono stati recuperati per usi diversi, come loft, studi, laboratori, magazzini o sedi di entità diverse, che convivevano con case costruite durante il XIX e il XX secolo e che si articolavano attorno al nucleo centrale del quartiere, la Rambla del Poblenou.

Con i Giochi Olimpici del 1992 iniziò la grande trasformazione del quartiere. Dove prima c’era la ferrovia, si costruì il Villaggio Olimpico e il Porto Olimpico e fu rigenerato il lungomare. Successivamente, all’inizio del XXI secolo, il Comune ha lanciato il progetto 22@, un ambizioso piano di trasformazione urbanistica con l’obiettivo di convertire 200 ettari di terreni industriali in un distretto innovativo con la concentrazione strategica di attività della società della conoscenza.

Così, durante i primi anni del XXI secolo, il quartiere è stato ristrutturato con la costruzione di edifici moderni, come la Torre Glòries o il Museo del design di Barcellona e il restauro di altri per dar loro nuovi usi, come nel caso della fabbrica che ospita il nucleo artistico di Palo Alto. Negli ultimi anni, infatti, il quartiere si è evoluto verso il lato creativo, con la comparsa di atelier, gallerie alternative, produttori audiovisivi, sale da concerto, studi di architettura, compagnie di danza, agenzie di pubblicità, negozi di mobili, "show-room", associazioni artistiche, hotel di design, "start-up", scuole creative... e si è configurato come il nuovo distretto delle arti e della cultura alternativa di Barcellona.

Oggi il Poblenou offre la possibilità di godere di spiagge, musei, ristoranti, di passeggiare lungo la Rambla del Poblenou, di contemplare lo splendido aspetto offerto da alcune fabbriche restaurate e persino di godersi l’arte funeraria nel suo cimitero, il più antico di Barcellona, dove sono sepolti illustri barcellonesi.

Come arrivare al quartiere Poblenou?

Il Percorso Verde del Barcelona Bus Turístic ha una fermata, Poblenou, dalla quale potrete esplorare il quartiere.

(Barcelona Bus Turistic, Quartiere Poblenou)

 

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Poblenou (Barcellona)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Poblenou o El Poblenou (ambedue in catalano, in spagnolo Pueblo Nuevo, in italiano: "Borgo Nuovo") è un quartiere di estensione di Barcellona (distretto di Sant Martí ) che costeggia il Mediterraneo a sud, Sant Adrià del Besòs a est, Parc de la Ciutadella della Ciutat Vella a ovest, e Horta-Guinardó e Sant Andreu a nord. Il progetto di estensione Eixample (in catalano "ampliamento") di Barcellona si deve a Ildefons Cerdà l'urbanista del XIX secolo che propose di accorpare le cittadine vicine a Barcellona nel comune del capoluogo catalano.

Storia

Alla fine del 1800 Poblenou era l'epicentro catalano dell'industria iberica, guadagnandosi il soprannome del Manchester catalana. Intorno alle fabbriche sorsero curate aree residenziali e dopo un periodo di decadenza nella metà del XX secolo il quartiere ha conosciuto un nuovo sviluppo con la trasformazione delle fabbriche e dei magazzini in loft, gallerie d'arte e negozi.

Trasporti

Il quartiere si collega con il resto della città attraverso la linea 4 della rete metropolitana di Barcellona. Il settore limitato dalla Diagonal consente l'accesso alla rete tranviaria di Trambesòs. Inoltre, ci sono stazioni nel sistema di trasporto Bicing.

  • Llacuna
  • Poblenou

(“Poblenou”, Wikipedia Italia)

 

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El Poblenou és un dels deu barris que formen el districte barceloní de Sant Martí, el districte número 10 de Barcelona.

L'origen està en un dels nuclis habitats de Sant Martí de Provençals, que va créixer aviat en indústria i habitants. A final del segle xix va arribar a ser l'àrea amb més concentració industrial de Catalunya.

El barri està limitat entre els carrers Pere IV i l'avinguda Diagonal a l'oest, el carrer Bac de Roda al nord, el Passeig Taulat i el carrer Taulat i l'avinguda Icària a la banda del mar, a l'est, i el carrer Ávila al sud. El seu eix cívic principal i més popular és la Rambla del Poblenou. Els límits actuals els va establir l'any 2006 la divisió administrativa en barris de Barcelona, que va retallar l'extensió tradicional i va crear nous barris, avui adjacents, amb el topònim "Poblenou" al nom: El Parc i Llacuna del Poblenou, La Vila Olímpica del Poblenou, Diagonal del Mar i Front Marítim de Poble Nou, i Provençals de Poble Nou.

Actualment és una zona en constant transformació, on s'ubica el districte tecnològic de Barcelona, el 22@, convivint amb les façanes d'antigues fàbriques i una vida veïnal que intenta conservar l'esperit familiar i popular tradicional.

("Poblenou", Vikipèdia Català)

 

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Despite their different historical development and their different positions in the urban hierarchy, cities tend to combine different strategies simultaneously to succeed in the new economy. In the case of Barcelona, the main efforts have been focused not only on fostering the city as a place for business and tourism but also on the development of the knowledge economy – especially the 22@ district – and, more recently, on the field of cultural production and creativity. The 22@ district project, approved in 2000, consisted of the transformation of the old industrial area of Barcelona (the Poblenou neighbourhood) into a technology area with mixed uses of housing, economic activity and facilities. Nevertheless, some years before, in the 1990s, a creative cluster emerged in the same area. Artists were attracted by low-priced floor space and a growing environment of diversity.

(Marc Martì-Costa, Marc Pradel I Miquel, The knowledge city against urban creativity? Artists’ workshops and urban regeneration in Barcelona)

 

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Pla 22@ Barcelona és un programa aprovat l’any 2000 que promovia la renovació del districte de Poble Nou. El Pla responia a un model de renovació urbana i de ciutat segons “els reptes de la societat del coneixement” i afectava més de 200 hectàrees de sól industrial que s’adaptaven als requisits d’aquestes “noves empreses del coineixement”.
(...) Pretenia du a terme una reconversió del texit industrial de base primari, que va configurar la vida del barri, en sectors terciaris creatius i d’empreses o universitats, que canviava profundament la fesomia del Barri de Poble Nou, trasformava el model de producció i el teixit social a llarg termini. (...)
El Pla “regenerava” una de les poques zones per on la ciutat podria créixer. Contra el Pla van aparèixer mùltiples resistències per la seva imposició vertival. Aquest resistències son precursores de moltes lluites actuals contra la gentrificació, en aquest cas a  través de la idea  de les indústries del coneixement i  desplairament dels coneixement i desplaçament dels habitants i comerços/empreses locals. Per exemple La Makabra* o Salvem Can Ricart, van ser plataformes que van posar en escac el model de la ciutat neoliberal i van actuar amb diverses estratègies creatives i activistes.

(Grup de Treball Desbordes de la cultura, La ciutat invisible, pol.len edicions, Desbordar Barcelona. Un relat alternatiu de la cultura a la ciutat)

 

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Can Ricart es uno de los terrenos emblemáticos del Poblenou. Por su tamaño, su situación, su significado y por las esperanzas que hace tiempo depositaron los vecinos del barrio en que se iba a poner fin a la degradación de los terrenos y que podrían disfrutar de los equipamientos que allí se iban a construir. Esperanzas e ilusiones que el paso del tiempo y la inacción de las administraciones han ido frustrando.

Los años han pasado y Can Ricart continúa su proceso de degradación. Tan sólo una pequeña parte, la que ocupan Hangar, un centro dedicado a la investigación y la producción artística, el Casal de Joves y la Plataforma Eix Pere IV ha sido rehabilitada. El resto se encuentra en ruinas, vallado y vigilado por una empresa de seguridad para intentar impedir el acceso de cualquier persona. Árboles, arbustos y maleza se han adueñado del lugar y los edificios, declarados Bien Cultural de Interés Nacional (BCIN) por la Generalitat en 2007, presentan un aspecto lamentable y algunas de las que eran naves industriales amenazan ruina.

(Carlos Rufas, Can Ricart, la degradación de un recinto histórico. Los terrenos de la antigua fábrica textil del Poblenou se encuentran en un estado lamentable

 

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ASSOCIACIÓ DE VEÏNS I VEÏNES DE CAN RICART

"L'associació de veïns i veïnes de can Ricart te per finalitat vetllar pels interessos dels habitants del districte X (St Martí de Provençals) participant en els actes i accions que defensin el dret a gaudir dels equipaments públics necessaris per al digne desenvolupament del teixit social dels barris. A l'hora, es denunciaran tots els actes i accions que puguin ésser considerats corrupció urbanística o violència immobiliària. En queda exclòs tot ànim de lucre." -Degut a que aquest blog s'autodefineix dins la categoria de poesia social, està farcit de metàfores i en conseqüència, les afirmacions que s'hi expresen no se poden pendre literalment. Si tot i així, algú dels personatges anomenats pel seu nom i cognom es sentís ofès, li recomenem que reflexioni sobre els possibles perquès de que li tinguem "mania". Demanem que les hipotètiques conclusions a les que arribesin en les enviesiu al contacte: canricartenderrocat@gmail.com Salut i lluita!

(associació de veïns i veïnes de can Ricart)

Campobase's diary of the month of March

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